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Barbaresco

Barbaresco DOCG

Il Barbaresco DOCG è uno dei più grandi vini rossi d’Italia, simbolo di eleganza, finezza e profonda identità territoriale. Prodotto esclusivamente con uve Nebbiolo 100%, nasce nel cuore delle Langhe, in provincia di Cuneo, e condivide con il Barolo molte caratteristiche, distinguendosi però per uno stile più aggraziato, raffinato e accessibile.

Barbaresco e le sue colline: un paesaggio vitato unico, culla del Nebbiolo e cuore delle Langhe patrimonio UNESCO.


Un’origine nobile, un vino dalla forte personalità

La denominazione Barbaresco DOCG è stata ufficialmente riconosciuta nel 1980, ma la sua storia affonda le radici nel XIX secolo, quando il Nebbiolo iniziò a essere vinificato in secco anche nei comuni di Barbaresco, Neive e Treiso, oggi cuore della zona di produzione. È un vino che ha saputo conquistare il mondo senza dover urlare: dove il Barolo impone potenza e austerità, il Barbaresco risponde con equilibrio, precisione e armonia.

Il territorio di produzione

La zona di produzione comprende i comuni di Barbaresco, Neive e Treiso, più una piccola parte del territorio di Alba. Il paesaggio è quello tipico delle Langhe, con colline dolci ma ben esposte, suoli compatti di marne calcaree e un clima continentale con importanti escursioni termiche.

Il Nebbiolo, vitigno sensibile all’ambiente, esprime in questi luoghi sfumature uniche: i vini di Barbaresco e Neive tendono ad avere maggiore struttura e complessità, mentre quelli di Treiso si distinguono per freschezza, eleganza e profumi più fini.

Le Menzioni Geografiche Aggiuntive

Dal 2007 il Barbaresco è suddiviso in 75 Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA), ciascuna corrispondente a una parcella storicamente riconosciuta per la qualità delle sue uve. Tra le MGA più note: Asili, Rabajà, Montestefano, Martinenga, Pajorè, Gallina, Rio Sordo, ognuna con un’identità precisa che si riflette nel bicchiere. Le menzioni possono essere accompagnate anche dalla parola “vigna” seguita dal nome della singola parcella, per garantire ancora maggiore tracciabilità.

Affinamento e stile

Il disciplinare prevede un affinamento minimo di 26 mesi, di cui almeno 9 in legno, che salgono a 50 mesi per la versione Riserva. Questo consente al Barbaresco di raggiungere una piena espressività senza perdere freschezza e dinamismo.

Nel calice, il Barbaresco si presenta con un colore rosso rubino tenue, che tende al granato con l’evoluzione. Al naso rivela note floreali di rosa e viola, frutti rossi maturi, sentori speziati e lievi sfumature balsamiche. In bocca è secco, elegante, sapido, di corpo medio, con tannini ben integrati e una chiusura lunga e armonica. Pur essendo meno imponente del Barolo, il Barbaresco può evolvere in bottiglia per decenni, mantenendo finezza e complessità.

Abbinamenti gastronomici

Il Barbaresco si abbina perfettamente a piatti della tradizione piemontese, come agnolotti al sugo d’arrosto, tajarin al ragù, brasati e stufati leggeri. È ottimo anche con pollame nobile, funghi, tartufo bianco d’Alba e formaggi a media o lunga stagionatura come il Castelmagno o il Raschera. La temperatura ideale di servizio è 18–20°C, in calici ampi che ne valorizzino il profilo aromatico.


Dove si può produrre

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