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Aglianico

un vitigno antico e i suoi grandi vini

L’Aglianico, vitigno a bacca nera di probabile origine greca, è tra le varietà più prestigiose del Sud Italia. Coltivato principalmente in Campania e Basilicata, ma presente anche in Puglia e Molise, si distingue per la capacità di produrre vini di grande struttura, freschezza e longevità. Questo vitigno predilige i terreni vulcanici, che esaltano la mineralità e la complessità aromatica dei suoi vini, rendendolo unico nel panorama enologico italiano.

Caratteristiche del territorio e adattabilità

L’Aglianico si sviluppa al meglio in zone collinari con clima temperato, ventilazione costante e inverni miti. È particolarmente sensibile al caldo e beneficia di escursioni termiche, che favoriscono lo sviluppo di aromi complessi. La presenza di terreni vulcanici, come quelli del Monte Vulture in Basilicata e delle colline dell’Irpinia in Campania, crea condizioni ideali per la produzione di vini di alta qualità.

La versatilità dell’Aglianico gli permette di adattarsi a diverse zone di coltivazione, dando vita a vini con caratteristiche distintive a seconda dell’ambiente. Approfonditi studi hanno dimostrato che l’Aglianico coltivato a Taurasi e l’Aglianico del Vulture sono biotipi della stessa varietà, condividendo la stessa identità genetica.

Vini e affinamenti

Tra i vini più celebri prodotti con l’Aglianico spiccano:

  • Taurasi DOCG (Campania): un vino di grande struttura e longevità, conosciuto come il "Barolo del Sud".
  • Aglianico del Vulture DOCG (Basilicata): espressione di eleganza e mineralità grazie ai suoli vulcanici del Vulture.
  • Aglianico del Taburno DOCG (Campania): più morbido e accessibile, ma sempre raffinato.

I vini ottenuti da questo vitigno si prestano bene ad affinamenti in legno, sia in botte grande che in barrique. L’affinamento aiuta a smussare i tannini robusti, rendendo il vino più fine, armonico e adatto all’invecchiamento.

Origini e ampia diffusione

L’Aglianico ha una lunga storia e ha trovato il suo riconoscimento ufficiale nel Catalogo nazionale delle varietà di vite nel 1970. Con una superficie coltivata di circa 7.500 ettari a livello nazionale, è presente soprattutto in Campania e Basilicata, dove rappresenta un simbolo della tradizione vitivinicola locale.

Dove si può produrre

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